Ganimede con Giove Aquila dello scultore danese Bertel Thorvaldsen
Dalla mostra Canova e Thorvaldsen: alle Gallerie d'Italia di Milano dal 25 ottobre 2019 al 15 marzo 2020 . (in prestito Dalla
Pinacoteca Tosio Martinengo Brescia.)
A Ganimede piacevano gli uccelli grossi e rapaci, e allora Giove
per contentarlo ma anche per sfuggire alla sorveglianza alle di Giunone. si traveste
da aquila, più che transgender trans specie. Giove in ogni caso era una travestita patologica e seriale, per trombare tutto quello che gli capitava sotto tiro.
Venere aveva bisogno di suo figlio Amore , per far
innamorare Medea di Giasone, lo trova a
giocare a dadi con Ganimede .Giove Aquila lì in parte gelosissimo, che non facciano altri giochettini.
Che insomma da allora l’Olimpo resta un gran bel nome per
saune e locali equivoci, con dentro un po’ di tutto, dal camionista che si finge così
inascarito da volerlo metterlo ovunque e
schiva tre vistose meretrici per
accoppiarsi con un ragionierino in incognito, fino al nostro Ganimede che mesce
Punt e Mes o Ferrochina Bisleri ad
infreddoliti travestiti. In attesa di
improbabile amore nerboruto sposato e benestante.
E a dirla tutta il danese era meglio se si fermava a fare
sovrapporte e tombe che poi erano il suo forte. un tondo con l’aurora alla marchesa
poi se perdeva il figlio un angelo piangente con madre velata e riversa tanto
non è che suo scalpello potesse fare il corpo in trine avvolto di pietra, era pur
sempre dello Jutland .
Ma anche Michelangelo pecca nel tema , l’Aquila del re dell’olimpo
sembra una tacchinona che cerca di sollevare
una resdora padana..Che sia l’aquila asburgica con la cuoca sciampista
mantovana? Oddio ora ha pure i nobili lembi la sciagurata, E come li chiamerà
che gli manca il label?
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