In un trionfo neo-pompeiano
vantiniano, candelabre, grottesche sfingi ed obelischi, con un filo di perle,
pacata, intonata e garbata, la professoressa Cristina Baldo
ha spiegato
all'Ateneo di Brescia, oggi 21 marzo 2014, primo giorno di primavera, a cent'anni di
distanza della sua prima a Parigi, che “Le
Sacre du Printemps”, non è una sagra, di paese, ne fiera di campagna, ma
qualcosa di più orrido, primitivo e sacro,
... e devo dire che per me che
l'ho sempre confusa con il Bolero di Ravel, e che cioè a forza di dai e dai, di
ripetere il solito giro di frasi musicali ipnotico e ossessivo alla
fine lei gliela da, è stata una scoperta.
No,
non è così, è il sacrificio umano rituale della vergine, che così si rinasce
tutti più belli e più forti di pria...morte e rinascita ..
Stravinsky
scopava con Coco Chanel,
che non era Wally Simpson,
qui assieme al consorte ex re d'Ighilterra.
anche quelle le ho sempre
confuse, Coco Chanel era meglio della Duchessa di Windsor...
meglio
di tutti era Nijinsky
che quella checcona orrenda di Sergei Diaghilev
ha fatto diventare matto.
Nisjinsky
si era sposato apposta per sfuggire alle grinfie possessive dell'impresario dei
balletti russi a Parigi. Lui gliel'ha fatta pagare , e Njisinsky è finito matto al manicomio.
L’orrido,
la bellezza, la morte il sacrificio, la crudeltà dei rapporti umani….. da piangere...un prosecco, un'oliva? uno stuzzichino? si tira avanti...cosa vuoi mai.
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