Ho iniziato da tempo l’upgrade di vicolo Borgondio, con una strategia
di re- branding. Branding is strategic. Marketing is tactical. Modestamente su queste cose
so tutto, ho fatto un corso, ne so più del berlusca che ogni anno cambia nome
al suo partito.
In pratica ho cominciato a
pronunciare Borgondio, Borgondìo. Mettere Dio in una parola, è ovvio, gli dà
una aura perbene, sacralità rispettabilità. E il dubbio ormai serpeggia sulla pronuncia, “ma
si dice Borgondio o Borgondìo”, “Borgondìo” rispondo io, tranquillissima, con quel
tono molto as a matter of fact, che non
ammette repliche e rende indisputabile ogni cosa che si dica. Per cui questo vicolo stretto e buio del
profondo Carmine, nell’ombelico più profondo della Brescia permale, che soffre
ancora della stigma del fatto che un tempo le puttane stavano lì col loro
seggiolino a aspettare i clienti, e dove io ho comprato quasi tutto il lato
destro (quello più fashionable direbbe Lady Bracknell: anche se lei parlava di Belgrave Square, ma fa niente) ha cominciato a
risorgere
Mi resta solo far sloggiare
il Circolo anarchico E.Bonometti al civico numero 6, che dà al vicolo una
cattiva reputazione, (ma sto operando in tal senso), minacciare fisicamente la
Gloria perché la finisca di venire a fare marchette il pomeriggio, seppur senza
tanto successo, che se ne stia nel suo squallido appartamento di Brescia 2,
invece che qui nel centro del più centro storico!
E anche fare pressione sul comune perché porti
nella periferia sud, quella più inquinata dal PCB , il gruppo di alcolisti e
drogati anonimi che si riunisce a palazzo Calini del n 29.
Perché Il
palazzo Calini del n 29, à propos, è uno dei rari
esempi di dimora nobile bresciana del quattrocento meriterebbe altre frequentazioni,
i suoi saloni erano affrescati da Floriano Ferramola, con soggetti tratti dalle
Metamorfosi di Ovidio, in parte ora a santa Giulia, mentre l’elegante ed
elaborata scena della Giostra inPiazza della Loggia è al Victoria and
Albert Museum di Londra
Se Dio vuole il palazzo domenica 8 dicembre, dell’immacolata,
ha rivissuto un giorno di gloria, adatto alle sue nobili origini in occasione
delle primarie del PD, (Partito Democratico).
Brescia . Palazzo
Calini, vicolo Borgondìo, Lato orientale della corte interna
Per la verità io domenica scorsa ero lì indifferente
e ignara a pascolare la Bimba, la mia barboncina, il primo pomeriggio e ho
cominciato a percepire un via vai non comune, ho visto arrivare trafelata la
Dori Rubagotti (nome fittizio of course) già ramo posate e affini in quel di
Lumezzane da tre generazioni, ora per via dei cinesi riciclata con successo nel terziario e nell’ immobiliare-finanziario
tra Singapore e Brasile via Lussemburgo, palazzo ex Calzaveglia in via Dante
ora appunto Rubagotti.
-cara le faccio- ma non eri Madonna di Campiglio ‘
sei scesa per la prima della Scala?- -No per le primarie del Pd- fa lei , come
se fosse una militante di vecchia data, lei che non riuscirebbe a sembrare
povera nemmeno vestita da Zara, e ha sempre votato Movimento Sociale. -Anzi mi
dici dov’è la sala civica di vicolo Borgondio, -
-Borgondìo, si dice Borgondìo-, Ho precisato. -E’ nel
palazzo Calini al numero 29- Faccio io e gliela indico. E stavo iniziando la
storia degli affreschi del Ferramola, ma lei è scappata. Andava a votare Renzi
mi ha spiegato.
E dunque io ero lì che con molto senso civico raccoglievo
le cacchine della Bimba, quando ti vedo arrivare anche la signora Soresina
(nome fittizio of course) la regina del grana padano, palazzo già Uggeri ora Soresina in via Musei, la
regina del grana padano, tanto per dire , è stata l’unica a essere stata
invitata al matrimonio di William e Kate a Londra, per via che hanno una villettta alle Bahamas, e sono vicini di casa degli Windsor.
Non sono mai stata ricevuta nel
palazzo di via Musei, ma ci salutiamo. Anche lei, povera, non ci è mai stata in
vicolo Borgondìo, era la prima volta, per cui ho dovuto spiegarglielo, Palazzo Calini
al numero 29, e ho cominciato a contare la famosa storia del Ferramola, ho cominciato
a contarle che durante il Sacco di
Brescia del 1512 , di Gastone de Foix, il Ferramola stava affrescando il
palazzo dei Calini, improvvisamente i soldati che giravano la città uccidendo e
saccheggiando, sono entrati lì, e il Ferramola era intento a dipingere, i
soldati hanno cominciato a minacciarlo
perché volevano i soldi e il nascondiglio del denaro. Lui serafico ha risposto:
«Io ho da fare, andate da mia moglie che ve lo dirà » e ha continuato a dipingere Ma non
avevo ancora finito la storia che Madame Soresina era già scappata, a votare il
Renzi, mi ha urlato nelle orecchie.
E insomma, visto che c’ero mi sono messa lì come un vigile urbano, con
molto senso civico a dare indicazione alle signore che andavano a votare Renzi
nel salone civico del Comune a Palazzo
Calini vicolo Borgondìo numero 29, e ho visto passare anche la Sala Gori (nome fittizio
of course) che la sorella gli è appena morta l’anno scorso col marito che erano
in vacanza in Venezuela e con il figlio di Missoni, e avvocati, chirurghi di gran
fama, notai, farmacisti ,di quelli che ne hanno una catena tipo McDonald's, mica geometri e ragionieri, professionisti di
infimo livello, ma il fior fior fiore del professionismo bresciano, gente col
740 chilometrico, alcuni venuti direttamente nel vicolo col loro fuoristrada,
tutti vestiti a puntino, scarpe di Borghini, cappottini Armani, Monclair,
Burberry etc, anche se il faut le dire, neanche
tanto giovani ma tutte sui cinquanta, rifatte, ristrutturate più che rottamate, dal
botulo e dal lifting, a votare per il principe
dei rottamatori. Ma cosa vuoi mai le contraddizioni in seno al popolo..
Alla fine ho scoperto l’arcano, la sala civica di
vicolo Borgondìo al numero 29 era l’unica sede dove potevano votare i residenti del centro storico di Brescia,
e siccome gli extracomunitari del Carmine non votano, i compagni non sono
andati a votare Renzi, le vecchiette residue che abitano al Carmine manco lo
sapevano, la classe operaia non esiste più, erano tutti loro, quelli dei palazzi del
centro con la Mercedes nel garage.
E io che non
volevo dare due euro ai comunisti allor cosa vuoi mai, un filo di cipria un cappottino
Armani e sono andata anch’io a votare pe le primarie del PD, Renzi (of course)
Per vicolo Borgondìo però è stato un giorno di gloria,
il mio upgrading sta funzionando.
Molto, molto gradevole...sei la solita perfida e ironica My-mosa :-) Roberto Bianchi
RispondiElimina