La mia amica Josephine
sostiene di aver fatto un bofil a Sean Connery in una sauna parigina alla fine
degli anni 90, ma siccome non capita a
tutte le ragazze tutti i giorni di fare un bofil a James Bond, non le pareva
neanche vero, e per la verità non era neanche sicura. . Anche se moriva dalla
voglia, pur nell’incertezza di telefonare subito a Bergamo e di dirlo alla Lolly
detta il Gazzettino , che avrebbe diffuso la notizia, pur in tempi pre
internet, in tutta la trans e cis/padania, in un nano di nanosecondo. Cosicché
ha commesso. l’imprudenza. di andare a chiedere alla tenutaria della sauna se
il tipo a cui aveva appena fatto il bofil era proprio lui, Sean Connery, alias
James Bond, apriti cielo, non l’avesse mai fatto, e la privacy dei clienti, e
ici on n’est pas en Italie, etc. insultata e dileggiata come Italienne e
accompagnata alla porta. Anche se poi la Josephine ha poi deciso lo stesso, di
acquisire come filogicamente accertata l’identità di Sean Connery, e di
metterlo nello sterminato repertorio di uomini illustri a cui lei aveva fatto
il bofil.
D’altra parte cosa
deve fare una ragazza per avere la certezza di chi ha a che fare nei momenti di
intimità, una microcamera nell’ombelico? Farsi accompagnare da qualcuno che ci
veda bene anche al buio, anche tra i vapori, come si dice facesse un leader gay
illustre, molto miope, che si faceva accompagnare da qualcun altro che ci
vedeva bene,( come Belfagor, la mostra del Louvre, da un bambino) nei luoghi di batoige, a cui
poi chiedeva, com’era?, com’era? Il tipo con cui aveva appena consumato. L’altro
era ovviamente costretto alla menzogna, il va sans dire.
James Bond come
icona gay camp e quant’altro nel divertente libro, di Fabio Cleto
Fabio Cleto è la massima autorità in Italia sul camp. Il suo
stile è un tantinello troppo da giornalista di costume anni settanta, quasi che
debba mimeticamente riflettere la materia trattata, essere chic camp a tutti i
costi, risulta a tratti sforzato e faticoso, un po’ di understatement, mia
cara, ars celat artem . Sarebbe stato più divertente un contappunto stilistico
plumbeo funereo.
Consiglio di leggere le prime trenta pagine a sbafo
sul vostro tablet, offerto dal Saggiatore, il resto si può facilmente immaginare. Come diceva Andy Warhol,
non sono andato in quel posto perché i giornali hanno scritto che c’ero già
stato, non è proprio la stessa cosa, ma qualcosa del genere.
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